Caponord 2018
1^ giorno di navigazione.
Inizia l’avventura!!! Prima tappa. Fatti i primi 1.000 km.
2^ giorno di navigazione.
Dopo un temporale all’alba, poi 34 gradi tutto il giorno. Cantieri interminabili nelle autostrade tedesche. Arrivato a Rostock ho traghettato in Danimarca e mi sono accampato. Nelle foto il campeggio di ieri con paesino e mucche annesse, il porto e il campeggio di oggi. Da notare che sono tutti affollatissimi (4 piazzole occupate in tutto il campeggio). A domani
3^ giorno di navigazione.
Anche la Svezia è espugnata. 2256 km e per fortuna la temperatura scende a un più umano 23 gradi. Trovato un campeggio come sempre affollato (quasi solo io) a 10 km da Stoccolma. Domani giretto in città defatigante. Continua…..
(Grazie a quanti mi seguono 😍😍😍)
5^ giorno di navigazione.
Ripartito da Stoccolma verso le isole Lofoten dove spero di arrivare domani o dopodomani. Finalmente inizia il vero viaggio. Lasciata l’autostrada e i grossi centri, percorro pressoché in solitudine le strade che attraversano la Svezia verso la Norvegia. Si passa una stupenda zona di laghi che si alternano a boschi. Una meraviglia con una giornata di sole stupendo. Il blu del cielo e dei laghi è interrotto dal verde dei boschi. Poche casette rosse di legno, piccoli paesini mi ripagano degli ormai oltre 3.000 km fatti per arrivare qui. Finisco la giornata in un campeggio in riva ad un lago dove siamo in quattro ad occuparlo. Le foto parlano da sole. Silenzio tranquillità colori…. A domani
6^ giorno di navigazione.
Tutto procede bene. Arrivato a Bodø domani mi imbarcherò per le Lofoten. Oggi il viaggio è stato meraviglioso. Comodamente seduto sulla mia poltrona preferita, quella con due ruote, ho assistito ad un fantastico film. Mentre la strada scorreva sotto di me, srotolandosi dolcemente in un sali e scendi di morbide colline, ho attraversato boschi, costeggiato laghi, pascoli e piccoli villaggi. Sulla strada solo io e qualche rara vettura. Per chilometri non ho incontrato nessuno. E allora mi sono fatto trasportare…. e la mente ed il cuore spaziano in altre dimensioni. Il sole tiepido ed il silenzio riempito solo dal mio rumore mi accompagnano. Ed ecco che da lontano vedo una figura sulla strada. Rallento, mi fermo davanti ad un maschio di renna che senza scomporsi mi guarda e mi passa affianco, fiero, a ricordarmi che io sono un ospite, ma lui è nel suo regno. Poco più avanti incontro il resto della famiglia. Tre, quattro, sei renne passeggiano indisturbate sulla strada. Anche loro mi passano di fianco avvicinandosi quasi da poterle toccare. Si lo so, ne vedrò molte altre, ma le prime sono sempre un’emozione. Riprendo il viaggio, cambiano gli scenari e inaspettato arriva il circolo polare artico. Sapevo che lo avrei passato, ma non sapevo dove. È solo una linea immaginaria, ma è veramente emozionante sapere di attraversarla. Foto di rito e via. Si entra in Norvegia. Sparisco i laghi e si ergono le montagne con qualche chiazza di neve. Si sale ancora per poi ridiscendere finalmente sul mare. Ecco ci sono. Monto la tenda mangio, qualcosa e, giusto il tempo di entrare in tenda, comincia a piovere. Beh è andata bene. A domani
7^ giorno di navigazione.
Una fastidiosa pioggia mi ha tenuto compagnia tutta la notte e questa mattina. Alle 11 finalmente è cessata ed ho potuto smontare la tenda e dirigermi verso il porto. Sole e nubi si alternano accompagnati da un forte vento. Alle 15 imbarco alla volta delle Lofoten. Intanto il tempo si mette decisamente al brutto. Dopo 4 ore di traversata piuttosto agitata, arrivo alle Lofoten dove mi accoglie un forte vento e una pioggia ghiacciata. Ovviamente desisto dal cercare un campeggio e ripiego per le casette di pescatori. Ne trovo una libera (impresa non facile) e mi concedo un po’ di comodità. Stasera cena al ristorante. Ovviamente tutto pesce. C’è anche la bistecca di balena che vorrei assaggiare, ma non ne condivido moralmente la caccia, per cui desisto e ripiego su un più banale fish and chips. Finita la cena quattro passi per dare un’occhiata intorno. Da quello che si percepisce comunque, la sensazione è di una terra dura, selvaggia, che ti mette alla prova. Speriamo che domani il tempo migliori e mi permetta di vedere questo angolo selvaggio. Buonanotte
8^ giorno di navigazione.
Dopo una notte in cui la luce l’ha avuta da padrona, niente tendine oscuranti alle 6 finestre della camera, e qui il buio praticamente non c’è mai, ho desistito ed alle 7 mi sono alzato, complice anche la prospettiva di una giornata di sole da sfruttare. Caricata la moto si va in esplorazione delle isole. E qui si scopre come la natura sia l’artefice della nostra vita. Una natura forte, dura che sarebbe invivibile se la calda corrente del golfo non rendesse il clima più mite. L’ultimo avamposto dei vichinghi che da qui partivano verso la Groenlandia, ma 3.000 4.000 anni prima di loro, già altre popolazioni si avventurarono in queste terre. Tutti spinti dalla innata indole umana, sapere cosa c’è oltre. Ed allora si sfida la natura, ci si adatta a conviverci. Si, perché la natura non la pieghi, ti ci devi adattare. Questo luogo, ultimo avamposto prima della distesa dell’oceano, dove le montagne cadono a strapiombo nel fondo del mare ed il mare stesso si insinua all’interno quasi a volersi riprendere quelle terre. Nasce così un connubio di colori che toglie il fiato. Il verde delle montagne, il blu del mare e l’azzurro del cielo si fondono nel più bel quadro che la natura ci possa regalare. E non possiamo fare altro che restare muti ed estasiati da tanta arte e bellezza. Mi fermo innumerevoli volte per vedere, ammirare, cercare di fermare in una fotografia tutta questa bellezza. Ma è inutile: la devi vivere. Nessuna foto, nessun racconto ti possono mai dare la sensazione che si prova a stare dentro questo quadro. Mi fermo, a volte ritorno indietro per rivedere uno scorcio visto di sfuggita. E come altre volte in questo viaggio, la mente ed il cuore volano. Ormai si comincia a fare tardi. E devo tornare sulla strada. Esco dalle Lofoten questa volta in direzione Capo Nord. Ci siamo!!! Il paesaggio cambia ancora. Mi allontano dalla costa e comincio a salire e scendere su piccole montagne. La neve compare sui monti più alti. Un nevaio si scioglie in una miriade di rivoli d’acqua che fanno brillare la roccia. Si fa veramente tardi. Trovo un campeggio in riva a quello che pensavo un lago. Scopro che invece sto costeggiando un lungo fiordo. Ma qui è così: non sai mai se stai guardando un lago o il mare. È stata una giornata intensa ed emozionante. Ora sono a poco più di 500 km dal mio sogno. Un sogno rincorso da tantissimi anni. Un brivido sulla pelle e non è il freddo. Grazie a tutti voi che mi date tanto sostegno. Buonanotte
9^ giorno di navigazione.
Manca poco e questo ha contribuito a farmi svegliare all’alba. Il cielo è grigio scuro e non promette nulla di buono. Accelero i tempi perché ho paura che inizi a piovere prima di aver smontato la tenda. Ed infatti appena inizio a ripiegarla, cadono le prime gocce ed in pochi secondi piove a dirotto. Chiudo tutto in fretta, metto giacca e antipioggia e parto. Non sarà una giornata facile, l’ho già capito. Mi armo di pazienza e a 50 all’ora comincio a percorrere la strada che mi separa dalla meta. Il navigatore dice 523 km. Spero di non doverli fare tutti così. Giove pluvio mi ascolta e la pioggia cessa. Vedo davanti il cielo che si apre e qualche timido bagliore di luce gialla fa capolino. Vado verso il tempo migliore. La strada comincia ad asciugarsi e la velocità aumenta. Un’occhiata… 509 km cavolo!!! Percorro tutto il fiordo e lo spettacolo è sempre quello: montagne che si tuffano in mare, paesini e casette rosse sparse qua e là, il cielo che cambia dal grigio al bianco, con qualche macchia azzurra per poi tornare al grigio scuro minaccioso. Oggi non ho molto tempo per fare vagare la mente. La strada richiede la massima attenzione. Però è più forte di me vedere come stanno cambiando gli scenari. Niente più boschi fitti, pochi alberi e la vegetazione diventa via via più bassa per difendersi dal freddo e dal vento. Anche le montagne cambiano aspetto e compare la neve. E un ghiacciaio poco al di sopra del mare. Per un attimo non ci pensi, ma poi rifletti sul fatto che quello è il mare ed il ghiacciaio è poco sopra, forse 500 600 metri. Ed è agosto. Cosa sarà mai d’inverno!!!! Intanto la strada scorre e impaziente guardo i chilometri che mancano … 450…. 420 … sembra non passino mai. Si abbandona il fiordo ed il mare e si comincia a salire. Il tempo si rimette brutto e una pioggerella rallenta di nuovo la mia andatura. Sconsolato mi arrendo al fatto che saranno i chilometri più lunghi del viaggio. Per fortuna la strada è sgombra e posso permettermi di guardarmi un po’ intorno. Ma quelle sono corna bianche!!!! Mi fermo. Da dietro una gobba del terreno spuntano due corna bianche. Scendo, prendo la macchina fotografica, mi avvicino ed ecco che spunta una splendida renna bianca. Non è sola. Con lei altre 3-4 renne scure chiazzate di bianco. Mi guardano, quella bianca anche minacciosa, forse per il colore giallo dell’antipioggia, poi indispettite dalla mia presenza, se ne vanno in fila guidate dalla bianca che ogni tanto le controlla voltandosi indietro. Via, si riparte. Ora il pensiero è arrivare. 300, 240, 190….. ricomincia a piovere forte ed ora anche un vento di lato mi disturba. Ritorno sul mare, case di pescatori, barche, il merluzzo messo ad essiccare ed il suo odore, misto a quello del mare. Si sale, si scende, si risale ancora, 110 km…. è interminabile. La guida è faticosa, la pioggia, il vento, la temperatura si abbassa decisamente 13 gradi. Vedo i km diminuire… 90, 50, arrivo in un paesino, l’ultimo prima della salita finale 32 km. E qui l’inferno!!! La pioggia si fa più forte, un vento gelido fortissimo di traverso mi costringe a rallentare a 30 km/h non arriverò mai. La temperatura scende a 7 gradi. Salgo ancora e mi ritrovo immerso nella nebbia. 50 metri di visibilità, a tratti anche meno. Sto per arrendermi. Sono stanco, teso, provato e infreddolito. Torno indietro e risalgo domani NO!!! Mancano 10 km cavolo!!!! A 20 all’ora sono interminabili!!!!! Poi 3 , 2 e finalmente dalla nebbia spunta il cartello NORDKAPP. Sono arrivato lo voglio fotografare, ma non è semplice. Il vento forte e la pioggia…. fatta!!! Mi sono bagnato tutto pazienza. Faccio i pochi metri che mi separano dal parcheggio. A piedi mi avvio verso il centro servizi. È difficile anche camminare. Peccato non si veda nulla. Troppa nebbia. Ma non importa. Ho realizzato un sogno di una vita. Da quando ho iniziato a viaggiare in moto, 40 fa, ho sempre desiderato essere qui a Caponord, in moto. La gioia è immensa. Sono stanco, oggi veramente molto, ho un po’ di freddo, ma nulla conta più ora. L’emozione è grande. Non posso descriverla. Sono felice, molto, anche perché ho portato tutti voi qui con me. E spero anzi sono certo che con me avete condiviso questa gioia. Ora torno giù. Al paese mi aspetta una camera calda. Beh oggi me la sono proprio meritata, anche perché non mi pare proprio il tempo adatto per montare la tenda. Buonanotte e grazie a tutti
10^ giorno di navigazione.
Avevo la speranza che il tempo migliorasse e potessi ritornare in cima a Caponord per fare qualche foto. Invece il tempo è peggiorato, se possibile. Carico la moto e provo a risalire. Desisto dopo pochi chilometri per il vento, il freddo e la nebbia più bassa di ieri. Pazienza. Un po’ deluso di non aver fatto la foto al monumento di Caponord, faccio inversione e mi avvio alla volta di Rovaniemi (673 km). Ripercorro un tratto già percorso all’andata, con la pioggia ed il vento che mi accompagnano. Quindi inizio la strada che mi porterà verso sud. Non c’è molto da vedere di nuovo. Si costeggia il fiordo ed oltre le montagne. Con 9 gradi di temperatura lascio la costa e passo in Finlandia. La strada monotona, dritto, senza panorama se non i boschi ai lati. Tutto piatto. Un nastro dritto grigio che segue dolcemente il terreno ricalcandone i leggeri sali e scendi e solcando il bosco. Niente più montagne. A tratti smette di piovere e posso aumentare l’andatura sulla strada asciutta. La strada sempre noiosamente dritta e il non riuscire a vedere nulla oltre gli alberi, rendono il percorso proprio brutto. Per fortuna ogni tanto dei gruppi di renne pascolano tranquille ai lati della strada e questo mi distrae dalla monotonia. Qualcuna pigramente attraversa la strada incurante delle macchine ferme. Parcheggio e faccio qualche foto. Qualche paesino su un lago mi dà l’occasione di distrarmi un po’. Il tempo continua ad alternare pioggerella e asciutto, ma sempre tutto grigio. Arrivo finalmente a Rovaniemi e quindi al campeggio proprio in città. Indeciso sul che fare, sto valutando se montare la tenda o no, viste anche le pessime previsioni. All’ingresso incontro una coppia in moto che sta andando via. Chiedo informazioni se il campeggio fosse pieno. No, c’è posto mi dicono, ma preferiamo andare in hotel. Mi dicono pure che in quello che hanno trovato loro c’è una singola a 30 euro!!! Non ho bisogno di altro: si va in albergo!! Facciamo amicizia, chiacchieriamo di viaggi e scatta la spaghettata. Nella cucina comune, Corinne prepara il sugo e la pasta che Andrea che preso al market vicino (questi i nomi dei due ragazzi). Coinvolgono anche un ragazzo finlandese che viaggia in bici e un altro ragazzo italiano. Ne scaturisce una bella serata passata piacevolmente in compagnia dei nuovi amici. La giornata era iniziata noiosa ma è finita in allegria. Domani? Domani una sorpresa!! Dovrete aspettare per sapere cosa vi ho preparato. Grazie a tutti. Buonanotte
11^ giorno di navigazione.
Oggi giorno in assoluto relax. Il tempo continua a non essere bello ma almeno non piove. Ma vi chiedo: cos’è che da bambini vi ha fatto più sognare? Ma si certo!!! Babbo Natale!!!! Che delusione quando poi vi hanno messo davanti alla tragica realtà che Babbo Natale non esiste!!! Ma dentro di noi in fondo in fondo un Babbo Natale esiste sempre. Quel sognare, sperare, desiderare, quel bambino dentro di noi ci crede ancora. Ebbene sì! Babbo Natale ESISTE!!! Io l’ho visto e mi ha parlato con dolcezza. Parlava al mio bambino ed è stato un momento molto dolce. Quindi non ditemi più che Babbo Natale non esiste!!!
Terminata la visita al villaggio di Babbo Natale, rientro a Rovaniemi con una leggera pioggerelle che ormai mi rassegno a sopportare per tutto il giorno. Un giro a piedi per le strade della città, mi porta a vedere il ponte Jätkänkynttilä (provate a pronunciarlo) con la fiamma eterna sopra il fiume Kemijoki. Purtroppo la città durante ma seconda guerra mondiale è stata totalmente distrutta con gli edifici abbattuti per il 90%. Ricostruita a partire dal ‘46 non purtroppo nulla da offrire al turista. Decido di rifocillarmi dal McDonald’s più a settentrione d’Europa e, dopo aver fatto un po’ di spesa al supermercato, torno nella mia stanzetta a riposare anche perché piove. Domani partenza verso Helsinki e speriamo in un tempo clemente. Grazie a tutti. Buonanotte
14/08/2018
Ciao a tutti. Per rispetto delle tante vittime e dei feriti della tragedia di Genova e per il dolore delle loro famiglie, oggi non scriverò il mio diario, rimandandolo a domani. Per ora il pensiero va a quelle povere persone. Buonanotte
11^ giorno di navigazione (14/08/2018).
Mi sveglio come sempre di buonora e mi chiedo: ma neppure in vacanza riesco a dormire un po’ di più??? Il tempo è grigio. Le previsioni non sono buone. Lascio la camera e carico la moto. Parto in direzione Helsinki (820 km). Percorro poche decine di km e comincia la pioggerella. Leggera e poco fastidiosa. Poi smette, un po’ di sole e ricomincia. Tutta la giornata sarà così, un’alternanza di pioggerella e sole. A volte la pioggia è preceduta dall’odore di terra bagnata che mi fa preparare alla nuova scrosciata. La strada è piatta con lunghi rettilinei e morbide curve e come già il giorno precedente, traversa costantemente le foreste. Per cui lo sguardo è annoiato dal susseguirsi di abeti, pioppi e betulle. È vero che il 70% della Finlandia è ricoperto da boschi, ma caspita che noia. Dal navigatore vedo che costeggio laghi, fiumi, paesi ma tutto è bloccato alla vista da un muro fitto di alberi. Uno squarcio finalmente mi permette di vedere un po’ di panorama. Fermo la moto ed a piedi torno indietro a fare qualche foto a questo “miracolo”. Ritornando alla moto mi accorgo con stupore di aver parcheggiato affianco ad un cimitero. Però, penso, bello!! Niente mura, niente freddo cemento. Lì la terra è l’ultima dimora. In un bosco. Veramente bello. Riparto e ricomincia il bosco. Mi fermo per pranzo e distrattamente guardo le notizie. Un colpo allo stomaco segue la notizia di un’ora prima. È caduto il ponte a Genova. Non posso credere a quello che leggo. Un disastro. Rimango basito e subito penso che ci saranno tante persone che hanno perso la vita. Con un grande magone riprendo la strada. Non ho più voglia di guardami intorno. Faticosamente percorro il resto della strada ed arrivo ad Helsinki. Vado in campeggio e monto la tenda. Ho perfino dimenticato di fare la foto che faccio sempre della tenda nel campeggio. Finisce così tristemente una giornata strana. Sole, pioggia, di nuovo sole, il cielo che mi regala tutti i colori che può dare, il blu, il soffice bianco e tutta la scala dei grigi che portano alle minacciose nuvole scure. Non ho voglia di scrivere. Non ora. Lo farò domani. Mi addormento.
12^ giorno di navigazione.
Oggi giro turistico ad Helsinki. Capitale della Finlandia è una città molto carina, ordinata, gentile. Vado in centro e dedico la mattina a sgranchire un po’ le gambe con una bella camminata. Bella la Cattedrale della dormizione che domina dall’alto la città. Bello il porto con i mercatini o le vie con frequenti parchetti. Camminando passo su un ponticello carico di lucchetti, come ormai spesso si vede. Una curiosità mi colpisce. La leggenda vuole che il lucchetto si il sigillo dell’amore tra due persone e la chiave viene buttata nel fiume perché il lucchetto non si possa più aprire e quindi rendere indissolubile il rapporto. Così si dice…. ma guardando i lucchetti noto che ce ne sono diversi (e non pochi) che invece della chiave hanno la combinazione. Così il lucchetto si può sempre aprire in caso di ripensamento.
Insomma una piacevole visita. Ora mi aspetta il traghetto che mi porterà in due ore a Tallinn. Sbarcato trovo subito il campeggio e faccio amicizia con due coppie di italiani. Montata la tenda, si va tutti insieme in centro per una passeggiata attraverso la città medievale. Tante foto, tanti scorci belli da vedere ed un bel tramonto. Il tempo è buono e l’aria tiepida. In un pub chiudiamo la serata con un fish and chips e un’ottima birra. È stata una bella giornata. Grazie a tutti. Buonanotte
13^ giorno di navigazione.
Dopo il giro notturno di ieri a Tallin, oggi un’altra passeggiata per vedere col sole la città medievale. Salutati i nuovi amici, vado a spasso per le vie del centro concedendomi un croissant ed un “caffè” seduto come un vero turista. Giro e leggo in un cartello che anche Tallin è stata pesantemente ferita Nella seconda guerra mondiale. Nel ‘44 in una notte, 380 aerei dell’armata rossa bombardarono la città polverizzando 5100 edifici pubblici e lasciando quasi 1000 morti e 20.000 persone senza casa. La Russia negò sempre l’evento. Pranzo frugale e veloce e dismetto le vesti del turista. Risalgo sulla moto e ricomincia il viaggio. Prossima tappa Riga (300 km). Il cielo quasi sereno e l’aria tiepida rendono piacevole la strada. Finalmente la monotonia del paesaggio finlandese lascia il posto ad una visione più ampia di quello che mi circonda. Resta un ambiente piatto, senza nemmeno una collina. I boschi si alternano a vasti spazi verdi e noto che ora sono le mucche ad aver sostituito le renne. Ciao ragazze vi rivedrò forse in una prossima avventura. Costeggio il Mar Baltico che a tratti intravedo attraverso gli alberi. Trovo uno spiazzo e mi fermo a scattare una foto. In Mare alcune persone fanno beatamente il bagno. Come sarà l’acqua??? Chissà forse domani ci provo. Intanto attraversando piccoli paesi e zone più aperte, il traffico aumenta. È il segnale che sto per arrivare a Riga. Ed infatti dopo mezz’ora mi ritrovo catapultato in mezzo ad una serie di code con una moltitudine di auto che procedono a passo d’uomo. Rimpiango il fresco e le strade sgombre che ho fatto finora. Con un po’ di sofferenza arrivo finalmente al campeggio. Mi avevano parlato mane di questo campeggio ed ero pronto a procedere oltre per andare in un altro. Ed invece trovo un posto ordinato, pulito e tranquillo con dei servizi un po’ lontani ma perfetti. Sempre meglio verificare di persona. Prendo possesso del mio riquadro erboso e monto la tenda. Storiella di campeggio: il vicino di tenda, un cecoslovacco, arrivato poco dopo me, è alle prese con il gonfiaggio dei materassini, spolmonandosi per gonfiarli a fiato. Mi impietosisco ed ovviamente gli presto la mia pompa elettrica. Ad operazione terminata ricambia il favore con una birra che ci beviamo insieme. Adoro il campeggio. Grazie a tutti. Buonanotte
14^ giorno di navigazione.
Oggi visita di Riga. Dopo un passaggio tecnico in concessionaria (controllo olio e sostituzione batteria) mi parcheggio in centro ed inizio la ricognizione. Ancora una volta vesto i panni (per me stretti) del turista e mi confondo in mezzo alla folla di villeggianti. Per un po’ seguo il flusso della gente e mi ritrovo in una grande piazza, quella della cattedrale, dove campeggiano una quantità di “orsi” disegnati tutti diversamente. Si tratta della mostra itinerante dei 140 ORSACCHI DI BUDDY BEARS. Un’iniziativa in collaborazione dell’UNICEF. C’è un orso per ogni nazione riconosciuta dall’ONU. È un regalo della Repubblica Federale di Germania per il popolo della Repubblica di Lettonia in occasione delle celebrazioni per i cento anni della indipendenza dalla Lettonia. Ogni orso rappresenta le persone dei diversi paesi e la loro cultura, ma non i sistemi politici. Cerco e trovo quello dell’Italia. Riprendo a girare per le vie della vecchia città medievale. Senza guida e senza cartina gironzolo senza meta alla ricerca di strade non troppo affollate. Fotografo quello che mi piace, spesso senza nemmeno sapere cosa sia e senza nemmeno volerlo sapere. Forse è solo una comunissima casa. Come turista sono un disastro. Ma mi piace camminare lasciandomi guidare dall’istinto e guardando quello che mi emoziona. Forse, anzi sicuramente, perderò di vedere monumenti e chiese famose ed importanti. Pazienza. Tanto restano lì e se capiterà un’altra occasione, forse le vedrò. Passo su un ponte e lo trovo come sempre ricoperto di lucchetti ma…. una novità: un pistone!!!! Amore indissolubile per una moto? Dopo “pranzo” giro in uno dei vari parchi del centro ed un prato con l’ombra di un albero mi attirano irresistibilmente. È mio!! Mi stendo rilassato e mi addormento. Non so che ore fossero e quanto ho dormito, si perché ho dormito alla grande!!! A questo punto è obbligatoria una tappa in campeggio, distante dieci minuti, per riprendere l’esplorazione con l’imbrunire, il momento migliore per fare ancora qualche bella foto. Qui il sole tramonta molto tardi anche perché ho scoperto da poco che siamo un’ora avanti rispetto l’Italia. Per cui alle 21:30 c’è ancora molta luce e decido di mangiare. Oggi mi concedo una cena vera ad un vero ristorantino locale. Faccio amicizia con una coppia di tedeschi affianco al tavolo e si “conversa” piacevolmente per tutta la cena. Un giretto per fare qualche foto in notturna e poi via nella mia casa-tenda. Domani partenza per Vilnius. Grazie a tutti. Buonanotte
15^ giorno di navigazione.
Di buonora (cavolo!!) smonto la tenda, carico la moto e mi avvio verso Vilnius. Il percorso corto (280 km) il sole, la giornata tiepida e la strada sgombra (è sabato e le persone normali dormono di più) mi portano a prendere il trasferimento come una gita e quindi estremamente rilassato ad un moderata velocità, percorro i pochi chilometri che mi separano da Vilnius. Dopo poco più di mezz’ora arrivo al confine ed abbandono la Lettonia per entrare in Lituania. Finalmente il panorama è vario e spazioso. Così attraverso campi di mais, campi arati di fresco, qualche bosco, ogni tanto un tranquillo paesino. Mi godo la natura e l’ambiente agreste. Un uomo munge una mucca al pascolo, una macchina trebbia il foraggio, una famiglia, madre, padre e tre ragazzini, è intenta a piantare qualcosa, tre cicogne volteggiano placide sopra di me mentre un falchetto mi accompagna affianco per qualche metro guardandomi forse infastidito dall’unico rumore che si sente: quello della mia moto, e la paletta della polizia!!!! Ooppsss!!!! Mi fermo e sfoggio il mio migliore sorriso. Saluto e il poliziotto mi chiede:
“Da dove vieni?”
“Da Riga”
“Dove vai?”
“Vilnius”
“Nazionalità ?”
“Italiana”
Con un cenno di assenso passa dietro e guarda distrattamente la targa, forse guarda più la bandiera dell’Italia e quella per lui sconosciuta della Sardegna. È molto più interessato a osservare la moto che a preoccuparsi di me. Continua a girarmi intorno, lancia un’occhiata alla strumentazione, continua a fare cenni di assenso con la testa e quindi sollevando il pollice in segno di apprezzamento mi dice “good luck” e mi fa segno di proseguire. Forse un motociclista che voleva guardarsi la moto. Riparto e trovo dei lavori con deviazioni. In una di queste, troppo distratto dalle pessime condizioni della strada, ignorando il navigatore, sbaglio strada e me ne accorgo dopo 15 km!!!! Quindi… o torno indietro o improvviso. Ovviamente improvviso!! Ed inizio un’intricata ragnatela di stradine secondarie splendide. Campi si alternano a boschi, fattorie, un mulino a vento (??), una casa con il nido delle cicogne, nessuno in giro o sulla strada. È mentre costeggio un bosco che guardo l’ora, le 12,30. Avevo deciso prima di partire che avrei fatto qualcosa. Accosto e mi fermo. Scendo dalla moto e mi inoltro a piedi nel bosco. 50, 100 metri e sopra di me non vedo più il cielo. La luce filtra poco. Mi fermo e mi guardo intorno. Un silenzio ed una pace mi avvolgono. Questo momento, questa pace e serenità li voglio dedicare a quelle vite incolpevoli spezzate nei giorni scorsi, per onorarne il ricordo. Mentre sono lì, penso alle tantissime vite di bambini, donne, uomini che ogni istante, ovunque vengono strappate da malattie, guerre, fame, dalle devastazioni della natura e dell’uomo, dalla follia di chi non dà valore alla vita. A tutti loro, tutti, va il mio pensiero e voglio dedicare quest’attimo di pace. E con me ci siete voi, Amici che mi avete seguito in questo bosco. Tutti insieme stretti idealmente. Mi raccolgo e sopraffatto dall’emozione resto lì a pensare…..
Ritorno sui miei passi e riprendo non facilmente la strada. Il bosco si dirada e tornano i campi e la luce ed il sole riportano la serenità.
Arrivo finalmente a Vilnius capitale della Lituania a me cara per aver dato i natali a Marko Ramius comandante dell’Ottobre Rosso, un mio idolo, lui e l’attore che lo ha interpretato.
Mi sistemo e parto in esplorazione della città, già visitata anni fa. Ed eccomi di nuovo turista in quella che una discussa campagna pubblicitaria ha definito “il punto G dell’Europa… nessuno sa dove sia ma quando lo trovi!!!”
Quindi…. se Vilnius è il punto G dell’Europa ed io mi trovo nel cuore di Vilnius, allora…..
Così comincio a girare pigramente nel centro, la Cattedrale purtroppo “incartata” per lavori, il castello, le vie del centro. Ma subito abbandono la strada principale e prendo una laterale molto meno affollata. Noto un cartello che offre souvenir tibetani!!! A Vilnius??? Quello che colpisce è che ovunque tu sia, vedi pennacchi di chiese alzarsi verso il cielo. Questo perché nel centro sorgono più di 50 chiese tra quelle cristiane ed ortodosse. La temperatura è decisamente estiva e decido di riposare un po’. Rientrando, socializzo con una delle tante coppie che si sono sposate oggi. Un’altra l’avevo scortata in moto questa mattina con urla e saluti che provenivano dalla limousine della sposa. Riesco sul tardi e faccio un giro al fresco per fare qualche foto notturna. Molta meno gente affolla le strade. L’aria fresca mi permette di fare una bella passeggiata alla ricerca di un posto per cenare. Quindi torno le mio nido. Domani inizia il rientro. Ormai sento la mancanza di casa e quando succede così è ora di rientrare. Avrei voluto fermarmi anche in Polonia dove non sono mai stato, ma la rimando ad un prossimo viaggio. Grazie a tutti. Buonanotte
16^ giorno di navigazione.
Alle 8,30 la moto è carica e pronto ad affrontare il tappone di oggi. A casa 1.958 km per coincidenza il mio anno di nascita. Questo vuol dire 1000 oggi e 1000 domani. Cielo sereno ed aria frizzante sono di buon auspicio per una tratta facile e tranquilla. Così pare, ma….
Con grande difficoltà esco da Vilnius. Tante strade chiuse, forse per qualche manifestazione, mi costringono a girare in tondo tornando varie volte allo stesso punto. Finalmente riesco ad imbroccare la strada giusta, credo, ed esco dalla città lasciandomi definitivamente alle spalle il Mar Baltico. Mi addentrerò nel cuore dell’Europa, verso la Polonia. La strada è buona, libera e mutevole nei paesaggi. Boschi, campi, fattorie, una ventina di cavalli al pascolo ed altrettante mucche. Attraverso paesini che si stanno pigramente svegliando e costeggio qualche lago. Tutto sembra filare per il verso giusto quando, assolutamente inaspettato, mi trovo davanti il confine della Bielorussia!!! E cosa ci faccio qui???? Assolutamente niente! Il navigatore in una delle sue migliori performance di creatività, ha pensato bene che passando dalla Bielorussia avrei risparmiato 5 o 6 chilometri e quindi perché no??? Perché non ci posso andare in Bielorussia stupido navigatore, ci vuole il visto. Dietro front. Fortunatamente la strada che avrei dovuto fare è parallela a quella che ho fatto e non è molto lontana. Una trentina di chilometri di stradine locali mi attendono e devo dire che sono quelle che preferisco. Stradine intime all’interno di boschi passando per paesini di una ventina di case. Tutto molto soft se non fosse che oggi devo fare molti chilometri. Ed è in un di questi paesini che, un po’ preoccupato per il livello basso della benzina, chiedo dove posso trovare un distributore. Naturalmente nessuno parla altro che lituano o russo. Aiuto. In breve arrivano in tre o quattro a vedere cosa succede ed ognuno mi dà delle splendide indicazioni che ovviamente non capisco. Visto che la barriera linguistica è insuperabile, un signore prende l’iniziativa. Sale in auto e mi fa cenno di seguirlo. Saluto e si va. Una strada a destra una a sinistra poi di nuovo a destra e voilá il distributore. Solo 2 chilometri. Il signore gentilissimo mi saluta con la mano e torna indietro. Riprendo e poco dopo ritrovo la strada principale. Passa una mezz’ora ed entro in Polonia. La strada comincia ad animarsi. Qualche famigliola prende possesso delle aree picnic ai margini del bosco e altri allestiscono improvvisate bancarelle sui cofani delle macchine. Alcuni espongo artigianato locale, altri prodotti del luogo. Noto dei cestelli colmi di cose giallastre ma non riesco a capire di cosa si tratti.
Una, due, tre…. basta mi fermo, sono curioso, voglio vedere. Sono funghi!!!! Mai visti. Con un sacco di altri vasetti di tutti i tipi. Lamponi, more, mirtilli, miele e altre cose varie. La giornata procede. La strada fatta non è molta, ma più veloci di così non si può andare. Il traffico è aumentato, la strada è tutta a due corsie e i polacchi non sono proprio i migliori guidatori d’Europa. Ed infatti incidente uno, due e tre. Auto in cunetta almeno quattro. Un tir completamente bruciato (forse ieri) insomma bisogna stare molto attenti. E poi iniziano anche i lavori!!! 30 km di coda senza poter superare. Poi si riprende, poi di nuovo lavori. Deviazioni, strade nuove che non sono sulla carta e strade sulla carta che non esistono più. Finalmente supero Varsavia e mi avvio verso la Repubblica Ceca, almeno così credo. Non so più che strada fare. Il navigatore mi manda da una parte, i cartelli da un altra, GoogleMaps da un’altra ancora. Seguo i cartelli. Sbagliato!!!! Non c’è più la strada. E non lo potevano dire prima. Torno indietro, metto d’accordo navigatore e Google e proseguo controllando entrambi. Insomma il sole tramonta ma oramai al confine non manca molto. È quella la mia meta oggi. Lo supero alle 8,30. 12 ore mille chilometri. Tutto sommato non è male tra incidenti, lavori e fantasie eclettiche del navigatore. Ora mi concedo una stanza, perché di montare la tenda non se ne parla. Booking e le sue offerte all’ultimo minuto. Un hotel a 2 km 4 stelle con SPA e colazione. Una singola in offerta 34 € MIA!!!! Le foto dell’hotel parlano da sole, così come la cena sempre in hotel a 10 euro. Beh anche oggi è andata. Domani gli ultimi 1000 chilometri. A proposito: qualcuno ha idea di cosa significhi un cartello stradale triangolare con un cerchio nero al centro? (Vedi foto). Pericolo buco nero??? Mah!!! Grazie a tutti. Buonanotte
17^ ed ultimo giorno di navigazione.
Si siamo arrivati in fondo, ai titoli di coda. Oggi gli ultimi 1000 km che mi separano da casa ed anche questo viaggio verrà archiviato nel cassetto dei ricordi. Ma in un posticino speciale: quello dei ricordi più belli. Andiamo con ordine. Partenza anche oggi alle 8,30 l’aria non tanto fresca, il cielo un po’ nuvoloso. Qualche momento di emozione quando imposto sul navigatore “Home”, si va a casa. Vi risparmio i dettagli di una lunga giornata passata in autostrada. Nulla di emozionante o anche solo di interessante. Si sa com’è viaggiare in autostrada: macchine, chilometri, rifornimento e poi chilometri, macchine…. insomma una noia mortale. La stanchezza di questi ultimi giorni e specie di ieri, si fanno sentire e devo sforzarmi per concentrarmi nella guida. Tanto intorno non c’è nulla da vedere di bello, il navigatore è placidamente consenziente al percorso e non sfoggia momenti creativi come ieri. Qualche coda, un brutto incidente appena successo (per fortuna non si è fatto male nessuno), insomma vita d’autostrada. La giornata passa, si scalda fino a 37 gradi. Fare 100 km diventa sempre più impegnativo. Supero Brno, Vienna. Mi fermo a mangiare per spezzare un po’ e riprendere fiato al fresco. Ancora caldo, ma quando arrivo a Villach ed un piccolo temporale mi porta un po’ di refrigerio. Non metto nemmeno l’antipioggia e mi godo un po’ di pioggia. Ma dura poco e dopo 10 minuti sono già asciutto e accaldato. Finalmente nel pomeriggio entro in Italia. È sempre un’emozione poter ascoltare quello che ti dicono e capirlo. Mi vengono in mente frammenti del passato, quando non c’erano internet e l’euro. Quando al confine cercavi di spendere tutte le monetine rimaste comprando cioccolato e caramelle. Oppure cercavi alla radio la stazione in italiano per sentire le notizie. Si perché non sempre era semplice sapere cosa succedeva quando eri all’estero. Ricordo che solo nei grandi centri trovavi un giornale in italiano, in genere il Corriere Della Sera del giorno prima. Un bene? Un male? Non so dirlo. Forse entrambi. Ma ritorniamo a noi. Spero che il tardo pomeriggio mi porti refrigerio, ma invano. Il fresco lo troverò solo alle 8 di sera salendo da Bologna sull’Appennino. Finalmente. Un’ora e sono a casa. Ed infatti alle 9 varco il cancello di casa e faccio l’ultima foto. La stessa che ho fatto quando sono partito, ma ora la moto è girata verso l’ingresso.
Epilogo
E vissero tutti felici e contenti. Come ogni storia che si rispetti, anche qui c’è il lieto fine. È stato un viaggio bellissimo, forse, anzi no, sicuramente il più bel viaggio che abbia mai fatto in moto. È stato duro, ma lo sapevo, forse anche per gli acciacchi subiti nell’inverno. Ma finalmente ci sono riuscito e la soddisfazione è immensa e ripaga tutti gli sforzi, la pioggia, il vento , il freddo ed i disagi.
Ringraziamenti
Beh è obbligo a questo punto fare qualche ringraziamento. Prima di tutto a lei, la mia Enterprise, che tanto critico e di cui a volte mi lamento, ma che ancora una volta sprezzante, mi ha scorrazzato per l’Europa senza la minima indecisione. Come la vera Enterprise, mi ha fatto scoprire posti nuovi, mai visti, in un altro tempo, quasi fuori dal tempo. E come non ringraziare il navigatore la cui fantasia, da me assecondata, mi ha fatto scoprire strade che altrimenti non avrei mai percorso. Ed infine, ultimi, ma non ultimi, voi. È con voi che ho fatto questo viaggio. Mi avete accompagnato in ogni momento, mi avete sostenuto con la vostra calda presenza, mi avete stimolato a scrivere di questo viaggio ed avete condiviso con me tutte le emozioni che quest’avventura ci ha dato. Grazie Amiche ed Amici. Vi ho portato a spasso nel cuore e lì rimarrete insieme a tutto quello che questo viaggio è stato. Luoghi, colori, odori, sensazioni, persone, silenzi, tramonti. Tutto questo è, e resterà dentro di me e spero un pochino anche dentro di voi. Ho realizzato un sogno!!! 17 giorni, 9300 km, 11 nazioni attraversate, tutto per arrivare lì, la meta ambita da 40 anni. Caponord. Grazie, grazie a tutti per essere stati con me. Oggi dormirò nel mio letto.
Buonanotte
Fine